La negoziazione assistita nelle controversie di lavoro

Dal 1° marzo 2023, nei casi di controversie in materia di diritto del lavoro, è riconosciuta alle parti la facoltà di ricorrere alla negoziazione assistita con la sola e sufficiente presenza dei rispettivi avvocati.

Questa novità trae origine dalla volontà di consentire alle parti di disporre dei propri diritti anche al di fuori delle c.d. sedi protette, tra cui procedure di conciliazione e sede sindacale.

In particolare, la negoziazione così svolta non costituisce condizione di procedibilità della domanda giudiziale ma rimane una mera facoltà e scelta delle parti che decidono di utilizzare tale strumento di risoluzione delle controversie. 

Dal punto di vista procedurale, gli atti del procedimento andranno firmati in base alla normativa del Codice di Amministrazione Digitale e gli avvocati dovranno certificare la sottoscrizione delle parti attraverso la firma elettronica, qualificata o avanzata. Rimangono invece escluse dalla modalità telematica le dichiarazioni del terzo.

La procedura così configurata appare particolarmente snella prevedendo che sia una delle parti, entro dieci dalla sottoscrizione,  a trasmettere l’accordo agli organismi di certificazione di cui all’art. 76 del decreto legislativo del 10 settembre 2003, n. 276, mentre non sono indicate né attività ulteriori a cui sono tenuti tali organi certificatori destinatari dell’accordo, né conseguenze per il mancato adempimento di tale incombenza, facendo propendere nel ritenere che tale trasmissione costituisca una mera formalità.

Aspetto fondamentale della nuova disciplina è quello dell’impossibilità di impugnare l’accordo raggiunto ai sensi dell’art. 2114, comma 4, c.c. Questo comporta l’assoggettamento di tale accordo ad un regime giuridico derogatorio della regola generale dell’impugnabilità nel termine decadenziale di sei mesi. Circostanza chiaramente a sentore del fatto che si sia valutato l’intervento degli avvocati idoneo al superamento della presunzione di non libertà del consenso del lavoratore, precludendo pertanto l’impugnabilità dell’accordo in tal modo raggiunto.

L’ispettorato Nazionale del Lavoro ci ha in ogni caso garantito che nelle prossime settimane verranno emanate delle linee guida interpretative cui far riferimento per la corretta conclusione della procedura di negoziazione. 

Avv. Elisa Fedrizzi