Contratto internazionale di agenzia: piccole regole per non fare GRANDI errori.

Approcciare correttamente al mercato internazionale, non significa semplicemente tradurre in inglese i contratti di agenzia che già si usano per la propria rete distributiva nazionale.Richiede prima di tutto una corretta conoscenza dello Stato/nazione e, quindi, del mercato in cui si intende entrare, valutandone anche gli aspetti culturali e le tradizioni.

Vi chiederete: cosa c’entrano poi le tradizioni con un contratto internazionale? Non solo c’entrano, ma sono il primo passo da compiere.La negoziazione di un contratto richiede la conoscenza delle usanze e dei costumi dell’interlocutore, la sua affidabilità economico-finanziaria ed una valutazione globale delle criticità di entrambe le parti.Conoscere le caratteristiche ed i limiti delle varie normative nazionali in materia di agenzia diviene fondamentale per la predisposizione di un contratto che identifichi correttamente gli obblighi ed i doveri delle parti e che abbia al contempo anche la tutela più adeguata in caso di criticità derivanti dallo stesso contratto.

Siamo sicuri che  scegliere sempre la legge italiana quale legge regolatrice del contratto sia le mosse migliore?Tra i vari tipi di intermediari che operano nel commercio internazionale la figura dell’agente o del distributore sono quelle che ricorrono più spesso. La denominazione di “ agente” o di distributore hanno un significato universale?

Sono queste le domande che un imprenditore che intraprende rapporti internazionali deve sapersi porre per prevenire problematiche future.

Da ultimo, ma non per importanza, pensare alla lingua da utilizzare per la redazione del contratto. Il rischio di reciproche incomprensioni dettate da una non perfetta conoscenza della lingua non è raro, ecco perché è sempre consigliabile la redazione dell’accordo in entrambe le lingue dei contraenti.

Avv. Arianna Pettazzoni